Perché Pufa?
“Perché Pufa è un anticorpo all’editoria locale legata a dinamiche vecchie quanto le loro competenze, perché Pufa è troppa roba per loro e forse anche per voi, perché Pufa è il bug del sistema che gli sbatte in faccia continuamente il limite della sua struttura, il suo difetto di realizzazione, quello che i vecchi architetti lottano per cancellare senza riuscirci mai. Perché Pufa è il bicchiere di acqua ghiacciata che trovi alla fine di una camminata infinata durante una giornata afosa. Ti scenderà come cartavetra lungo la gola ma è tutto quello di cui avevi bisogno ed è tutto quello che volevi. Perché Pufa è il rifugio per chi scappa dalle vecchie logiche. Perché Pufa è davvero troppa roba. Perché pubblicare con Pufa non significa solo avere al proprio servizio dei professionisti, significa lavorare insieme a persone che sono al servizio di un progetto nuovo, entrare in una condizione di idee mai vista, significa rompere a martellate gli schemi fuliginosi di un mercato che finora è stato costruito da gente che i libri non li ha mai amati. Perché pubblicare con Pufa significa innamorarsi di un testo e di una copertina, significa soffrire per amore della letteratura, significa piangere durante una presentazione, significa viaggiare, con le parole, con le gambe, con le gomme da strada consumate dai troppi chilometri. Perché Pufa poterà le vostre parole dovunque ci sia qualcuno degno di leggerle. Perché sarà tanta strada, e Pufa è tanta roba.”